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Storia Moderna di Spagna

Secondo i canoni della storia, l’Era Moderna ha inizio con la scoperta dell’America e quindi nel 1492. Prima di arrivare a questa fatidica data, è opportuno tornare un po’ indietro nel tempo e riassumere brevemente cosa accadde nella penisola iberica durante i primi due secoli dell’anno mille. Tra il 1037 e 1230 si arrivò all’unione dei due regni di Castiglia e di León per vie familiari: Ferdinando III ricevette i due regni rispettivamente dalla madre Berenguela e dal padre Alfonso IX.
L’unificazione del Regno di Castiglia e d’Aragona fu molto più complessa e necessitò di 400 anni di battaglie. Alla fine nel 1469 i regni si fusero grazie al matrimonio tra Isabella (principessa di Castiglia) e Ferdinando II (principe d’Aragona).

Successivamente all’affermata alleanza tra le varie casate, rimaneva la necessità di annettere tutti gli altri regni che governavano indipendentemente nella zona. Sarà Carlo I di Spagna nel 1516, grazie alle varie discendenze, a mettere insieme i pezzi del regno di Spagna. Da qui sorse la prima dinastia regnante nella Spagna moderna; Carlo d’Asburgo ereditò una fortuna straordinaria, non solo l’intera penisola iberica ma anche molti territori delle Filippine, Messico, Paesi Bassi e anche il ducato di Milano e i territori d’Austria. Alla morte di Carlo, l’eredità venne spartita tra il fratello Ferdinando e il figlio Filippo II (da qui, si parla di due rami scissi tra la casata spagnola e quella austriaca). Il Regno di Spagna governato dagli Asburgo fu il più importante e glorioso di tutta la storia spagnola: sia dal punto di vista militare che da quello commerciale ed economico; nel 500 non ci fu impero più florido.

Purtroppo però la supremazia non durò più a lungo di un secolo, tanto che la famosissima invincibile armata fu sconfitta clamorosamente dagli inglesi alla fine degli anni settanta del ‘500. Il declino militare e politico che successe a questa clamorosa sconfitta fu ulteriormente evidenziato dalla perdita di moltissimi territori come quello del Portogallo, della Catalogna e di Napoli. Nell’Atlantico invece, si iniziava a combattere contro la flotta inglese, olandese e francese per la conquista dei territori americani. Nel 1640 ebbe inizio l’enorme conflitto in opposizione alla Francia che si era alleata ai catalani, napoletani e portoghesi per sconfiggere l’esercito ispanico. La guerra contro la Francia durò altri undici anni e le forze del regno iberico cominciarono pian piano a venir meno tanto che il regnante Filippo IV cadde in una lenta e tragica depressione per aver visto il suo adorato paese andare in malore. Il primo cenno di vitalità del regno avvenne agli albori dell’illuminismo quando salì al trono Filippo V, della dinastia dei Borboni. I Borboni consapevoli del degrado in cui il Regno di Spagna era sprofondato decisero di dare il via ad una serie di riforme e di rimodernare l’intero paese. Tra le innovazioni di carattere politico, che mise in pratica Filippo V, troviamo la centralizzazione del governo, eliminando i parlamenti regionali e una riforma legislativa nei confronti delle varie parti dell’impero. Inoltre da non sottovalutare l’elezione da parte del regnante di capacissimi ministri, provenienti da ogni parte d’Europa, allontanando i vecchi uomini della vecchia casata asburgica che ormai erano diventati corrotti ed inefficienti. Anche il bellissimo rapporto di fiducia con la moglie Elisabetta Farnese (da cui si lasciava consigliare politicamente) fu uno delle caratteristiche che premiarono la condotta di Filippo V.

Il settecento quindi si concludeva con il rifiorire delle città del regno grazie all’operato della famiglia borbonica che era riuscita a risanare una Spagna devastata dalla cattiva gestione degli Asburgo. Terminiamo il nostro percorso storico nella Spagna moderna con la Guerra d’Indipendenza che si svolse tra gli anni 1808 e 1814. Negli anni della terribile dominazione di Napoleone Bonaparte anche la Spagna venne strozzata nella morsa di conquista francese. Ferdinando (attuale regnante spagnolo) era stato fatto prigioniero in Francia e ormai Giuseppe Bonaparte si era proclamato dispodicamente Re di Spagna. Il 3 maggio del 1808 scattò dunque la rivolta spagnola contro la dominazione francese che in quel momento tentava oltretutto di occupare il Portogallo.
Con la sconfitta dei Bonaparte in quasi tutta Europa, la Spagna si pronunciò a favore del ritorno al potere di Ferdinando.